mercoledì 10 giugno 2009

Tubo di Pitot - Disastro aereo Air France


Qualche chiarimento sull'imputato principale del disastro aereo: il TUBO DI PITOT. Il tubo di Pitot è uno strumento utilizzato per misurare la velocità di un gas e fu inventato nel lontano 1732 dallo scienziato francese Henry Pitot dal quale la sonda prende il nome. Il principio di funzionamento è il seguente:

Dalla definizione di pressione totale:

pt=pst+1/2*densità*v^2 (1)

si può facilmente ricavare l'espressione della velocità v del fluido.
Ovviamente per calcolare v c'è bisogno di conoscere la pressione statica pst e la pressione totale pt. La densità del fluido invece è nota. La differenza pt-pst viene rilevata dal tubo di Pitot che ne calcola la differenza attraverso due prese di pressione una in posizione ortogonale alla direzione del fluido e l'altra tangenzialmente alla direzione del fluido. Ovviamente affinché la relazione (1) sia valida e quindi affinché tale sensore funzioni bisogna rispettare alcune condizioni fluidodinamiche e geometriche. In particolare la forma del sensore non deve indurre turbolenze elevate in prossimità delle prese di pressione; il numero di Reynolds deve essere elevato; ecc.

Ritornando al caso del disastro aereo si ipotizza che una eventuale formazione di ghiaccio sulle sonde abbia potuto causare il malfunzionamento delle stesse. Gli aerei montano in genere tre tubi di Pitot sulle ali o sotto la fusoliera. Il computer di bordo rileva ed analizza i segnali derivanti dalle sonde; se una delle sonde non dovesse funzionare prende in considerazione solo i valori delle sonde funzionanti. Sui lunghi tragitti il pilota inserisce il pilota automatico che a sua volta gestisce la velocità del velivolo in funzione dei dati rilevati. Da quanto si apprende da comunicati ufficiali sembra che due delle tre sonde abbiano smesso di funzionare anche se per ora restano solo ipotesi. Evidentemente la formazione di ghiaccio ha fatto di si da far rilevare al sistema di bordo una velocità di crociera del velivolo normale mentre la velocità effettiva era talmente bassa da creare le condizioni di stallo e quindi la caduta dell'aereo.

In ogni caso solo il recupero della scatola nera potrà confermare tale ipotesi.

3 commenti:

Gaetano Ferrara ha detto...

mi chiedo: ma nell'epoca dei satelliti e del GPS c'è ancora bisogno del Tubo di Pitot per calcolare la velocità di un aereo?

Gabriele Di Blasio ha detto...

Concordo, ma non conosco i motivi per i quali si usano solamente i tubi di Pitot, magari una combinazione di entrambe le tecnologie potrebbe essere una buona soluzione.

Anonimo ha detto...

Purtroppo,
non si può utilizzare il gps per calcolare la velocità dell'aereo rispetto al fluido (aria) circostante, velocità che è l'unico parametro in grado di segnalare un imminente stallo dell'aereo.